Differenza tra bassa e ad alta frequenza
Un campo magnetico viene generato attorno ad ogni conduttore attraverso il quale scorre una corrente elettrica; le sue proprietà dipendono dai parametri della corrente elettrica. Il fenomeno è noto come induzione elettromagnetica.
Il campo magnetico può essere statico, alternato o impulsivo. Nel caso di campi magnetici a impulsi, la frequenza è importante: basandoci su di essa possiamo infatti distinguere i seguenti campi:
Campo a bassa frequenza:
da 0 a 100 o 150 Hz
Campo ad alta frequenza:
da 9 a 250 MHz, collegati in gruppi di bassa frequenza (da 40 a 640 Hz)
L’utilizzo di dispositivi di magnetoterapia a bassa frequenza aumenta lo spettro delle malattie su cui è possibile intervenire e abbreviano anche la durata della terapia; per le proprie caratteristiche intrinseche rendono inoltre possibile intervenire anche su persone che usano protesi metalliche, o altri impianti installati nei loro corpi.
Per contro, il modello ad alta frequenza viene impiegato per disturbi e malattie molto localizzati, intervenendo in modo più profondo, ma meno ampio. Particolarmente indicato per curare il dolore locale e acuto, il campo ad alta frequenza si comporta meglio con i tessuti molli e viene impiegato per terapie che coinvolgono, a esempio, tendini e cartilagini.